Ho pensato a lungo se postare o meno questo diario.
I tempi sono quello che sono, e per molti è davvero dura.
Quello che scrivo potrebbe risultare in qualche modo… insensibile verso chi vive problemi veramente seri, ma davvero non vuole esserlo.
Le tradizioni sono importanti, troppo spesso vanno tristemente perdute.
E sono storie tristi. Ma a volte… qualcuno ci mette lo zampino.
Faccio una lunga premessa.
Per 19 anni ho fatto “gloriosamente” parte di quella fetta di Italia che lavora essenzialmente per… pagare le tasse: lo sventurato Popolo delle Partite IVA (oneste). Preciso che è stata una mia scelta, che mi ha anche dato molte soddisfazioni -morali, eh- e che ora sono guarito: ho felicemente chiuso la partita (senza metafora, letteralmente), faccio le stesse cose di prima, ma meglio, con più soddisfazioni, maggiori tutele e senza dovermi più curare della simpaticissima Agenzia delle Entrate, che tanta compagnia mi ha fatto nei quasi quattro lustri di frequentazione.
Negli anni più di qualche volta mi sono trovato in grandi difficoltà per adempiere ai miei doveri di contribuente e in più di un’occasione sono dovuto ricorrere anche a prestiti per pagare le tasse.
E pensare che bastava non pagarle e attendere un condono. Che idiota. Ma vabbè.
In un paio di occasioni ho dovuto fare delle scelte che moralmente mi fanno ancora male (sebbene le vere tragedie siano ben altre, lo so): mi sono dovuto separare da alcune delle mie migliori chitarre.
Questo al fisco non lo perdonerò mai.
Tra le perdite più dolorose, una Gibson Lucille rossa, da infarto, e una LesPaul Traditional nera.
Chi mi conosce -o semplicemente guarda il mio avatar- sa che la LesPaul è da sempre la mia n°1.
Ma basta guardare al passato. Ora questi problemi non li ho più e le mie chitarre stanno tutte bene.
Quella Traditional nera però mi è rimasta nel cuore.
E si vede che era proprio il posto giusto, visto che “una persona” che occupa -sicuramente con autorità assoluta, e da molto prima- la stessa… location, se ne è accorta e ha deciso di farmi una sorpresa pazzesca in occasione di un nostro importante anniversario.
Con la complicità dei nostri due delinquenti a piede libero, mi ha fatto trovare una custodia dalle inconfondibili fattezze, all’interno della quale, teneramente immersa nel suo candido peluche, dormiva placidamente lei: una gemella identica della mia LesPaul Traditional nera del 2008.
Roba che mi viene un colpo.
Immacolata, bellissima, già settata perfettamente.
E suona “da paùa” (come direbbe il mio nipotino).
Ho risolto velocemente un dilemma che si è immediatamente manifestato: la mia storica LesPaul, una “tigre” del 2006, pazzo acquisto all'epoca incoraggiato da mia moglie, è sempre stata la mia preferita.
Sulla sua custodia c’è il cartellino che recita sinteticamente “N°1”. E adesso?
Questa è davvero “più speciale”.
Ecco.
La Tradizione è stata recuperata, nel modo più inatteso ed emozionante che avessi mai potuto immaginare.
Adesso vale doppio. Anzi, quadruplo.
Si può desiderare di più?
Un post dedicato a Lei (non la chitarra). |