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Intervista a Pierpaolo Ferroni
Intervista a Pierpaolo Ferroni
di [user #116] - pubblicato il

Tra le sue collaborazioni più importanti troviamo Stefano Bollani, Paul Gilbert, Greg Howe e Frankie Hi Nrg. Batterista richiestissimo per la sua precisione ritmica e la qualità del suo drumming. Il suo nome è Pierpaolo Ferroni. La sera dell'ANTI-SHRED Nigh, farà un set strumentale con Lorenzo Feliciati. Abbiamo quindi colto l'occasione per fargli qualche domanda in modo da approfondire la sua conoscenza.
Tra le sue collaborazioni più importanti troviamo Stefano Bollani, Paul Gilbert, Greg Howe e Frankie Hi Nrg. Batterista richiestissimo per la sua precisione ritmica e la qualità del suo drumming. Il suo nome è Pierpaolo Ferroni. La sera dell'ANTI-SHRED Nigh, farà un set strumentale con Lorenzo Feliciati. Abbiamo quindi colto l'occasione per fargli qualche domanda in modo da approfondire la sua conoscenza.

Raccontaci qualcosa in più i questo duo con Feliciati
Io e Lorenzo abbiamo ascoltato la stessa musica e condiviso gli stessi beniamini sin dai primi anni di formazione che risale,per quel che mi riguarda alla metà degli anni ''80.
Abbiamo suonato più volte assieme ed abbiamo avuto esperienze professionali a tutto tondo,esperienze che ci hanno permesso di suonare e viaggiare soprattuto all'estero.

Quando uno di noi due tornava da un'esperienza professionale piuttosto significativa,ecco che raccontava all'altro quali altri aspetti stilistici potessero essere presi in considerazione per arrangiare i nostri brani originali,alcuni dei quali contenuti nei due Cd di Lorenzo (Upon my Head e Frequent Flyer).

La tua lista di collaborazioni è impressionate. Quali sono quelle che ricordi con più piacere e ti hanno permesso di valorizzare al meglio il tuo drumming?
Il mio drumming è stato valorizzato primo fra tutti da Frankie Hi Nrg mc e la sezione ritmica ovvero Lino De Rosa al basso e Francesco Bruni alla chitarra. In quella band portavo esclusivamente il tempo ed eravamo delle vere macchine,super-precisi.

Ne è testimone il fonico Marco Capaccioni Dopo il secondo tour registrammo in presa diretta tutto il disco Rapcital in un pomeriggio soltanto.
Marco Capaccioni e Alberto Brizzi (fonici nonché primi produttori di Frankie) lasciarono inalterate quelle takes, tanto che nei momenti di "pausa-fill" il cosiddetto "buco" nel gergo Hip-Hop, più di qualche volta potrete ascoltare il click uscire dalle mie cuffie...

Intervista a Pierpaolo Ferroni

Non suonai soltanto la musica di Frankie Hi Nrg, ma imparai un linguaggio e studiai a memoria i testi di Francesco Di Gesù (per l'appunto Frankie Hi Nrg). Il suo modo di scrivere ha involontariamente condizionato anche il mio modo di pensare o di essere nella musica e nell'arte, rischio di divagare troppo, mi fermo qui.

Stefano Bollani e Furio Di Castri hanno valorizzato il mio drumming chiamandomi a suonare nella band dedicata alla musica di Frank Zappa assieme anche a Peppe Servillo, Giovanni Lindo Ferretti, Gianluca Petrella, Mauro Negri, Gianni Maroccolo, Cristiano della Monica alle percussioni. Mi sentivo scoppiare il cuore su quel palco, finalmente suonavo con quei grandi musicisti la musica con cui ero cresciuto (per completezza sono nato musicalmente e per mia spontanea iniziativa ascoltando e suonando da subito Frank Zappa e John McLaughlin).

I Virtuosi dal Pianeta Talento hanno valorizzato e stanno valorizzando il mio drumming avendomi accettato della loro Frank Zappa orchestra con ospiti ogni anno i musicisti originali che suonarono e composero assieme al grande Maestro.

Nella band dedicata alla musica di John McLaughlin mi stanno aiutando a valorizzare il mio drumming ovvero Sandro Mambella all'organo, Ludovico Piccinini alla chitarra e Juan Carlos Albelo Zamora al violino.
Il bassista romano Pierpaolo Ranieri mi ha sempre aiutato nel ricercare assieme il modo migliore per evidenziare il nostro sodalizio ritmico nelle più svariate formazioni musicali: da Paul Gilbert a Greg Howe a Dean Bowman (Screaming Headless Torsos).

Lorenzo Feliciati ha valorizzato il mio drumming preferendo il mio massimo picco di espressione e interpretazione, sono molto soddisfatto di quanto suonato assieme nei suoi due CD (Upon My Head e Frequent Flyer).
Al momento questi i primi artisti che mi vengono in mente, musicisti e persone alle quali devo molto in termini di crescita.

Intervista a Pierpaolo Ferroni

Seguendo una tua clinic uno degli aspetti che metti più in risalto è la cura del suonare a tempo sul click, fondamentale per il lavoro di session man. Quali sono gli errori più frequenti che riscontri nei batteristi meno esperti nel suonare a click?
Ti svelerò una mia storia personale che forse potrà tornare utile a qualcuno di voi e includerò nella risposta entrambe le domande. Dopo diversi anni passati a suonare esclusivamente il tempo con Frankie Hi Nrg, ebbi un'illuminazione durante un turno di registrazione extra-tour. Fui chiamato a registrare su due canzoni per una produzione californiana dove nelle altre tracce suonava il mio drum Hero,Vinnie Colaiuta con Abraham Laboriel al basso (Heros are for coming books…cit.Vinnie).

Ero così galvanizzato che conclusi la sessione di registrazione in due take per brano: lo studio era stato preso per tutto il giorno. Uno dei due brani era un tipico ritmo brasiliano, un Olodum. Mi limitai alle indicazioni della produzione e non presi alcuna iniziativa per fills o bizzarre divisioni metriche, pensando che forse un giorno Vinnie avrebbe potuto ascoltare le mie tracce.

La produzione fu così felice della qualità e della rapidità del mio lavoro che, dopo un ottimo pranzo con tanto di brindisi, mi regalò un ascolto in anteprima delle tracce non mixate delle batterie suonate da Vinnie.

Ok, un piccolo salto in avanti nel tempo. Analoga storia quando il produttore Valerio Calisse mi fece ascoltare le tracce del recording di Vinnie Colaiuta per Andrea Bocelli (assieme al quale suonai in una convention per la Kpmg qualche anno fa).

Cosa lega le due storie? Il tempo, nell'esecuzione meccanica di una parte di batteria, non è rigidità o pochezza espressiva e non si è affatto a tempo se si tratta il click come il "tiro al piccione" o "sparare al bersaglio". Il movimento fisico di quel colpo avviene in un certo tempo e se riesci a riprodurre piu'volte lo stesso movimento sarai incredibilmente nel tempo.

E' sicuramente necessario leggere correttamente la partitura che ci propongono, ma più importante è cercare di metabolizzarla fisicamente, il più' rapidamente possibile.
Insegnare "la parte" ai nostri arti. Di questo parlai con Vinnie Colaiuta in persona prima di un suo seminario a Roma seduti sul divano dello Shangri-La Corsetti a Roma nel 2003, solo io e lui prima di salire assieme sul palco per la sua clinic.

Intervista a Pierpaolo Ferroni

Sulle prime potremmo dare l'idea di non aver capito il brano, ma una volta imparata la "danza" degli arti, avremo il brano dalla nostra e ci potremo permettere di apportare qualsiasi modifica o ancor meglio di co-arrangiare l'intero brano senza la paura di essere fuori contesto (la questione del contesto è anche legata alla capacità di focalizzare il genere in questione e quindi l'ascolto di quel genere e quindi il repertorio conosciuto e digerito). E, cosa molto importante per sviluppi futuri del turno in una vera tournée, non dimenticheremo mai più quel brano registrato a studio, la partitura non servirà più per poterlo suonare dal vivo e ci potremmo occupare di sorridere o interagire con artista e pubblico, mi spiego?

Per suonare in maniera meccanica la batteria sono necessarie le ripetizioni. Siete mai stati per più di un'ora sullo stesso tempo o sulla stessa divisione? Suvvia, cosa sarà mai un'ora rispetto a tutta la vostra vita. Io si, ho i video di quelle mie sessioni di studio personale e ho i video di alcuni miei studenti che si cimentano nella stessa pratica di studio.

Ecco l'errore più frequente, non prepararsi quotidianamente e con metodo alla musica secondo il criterio più antico ed efficace tramandato quanto meno in poco più di un secolo ovvero l'ascolto dei dischi, la capacità di capire realmente quel che si sta ascoltando, praticare quel che si ascolta, formare il repertorio, sostituire il significato comune di Tecnica con Modalità.

Viceversa dove ti senti più stimolato: nel batterismo a click (organizzato, controllato, quadrato...) o in quello più libero e fluttuante del jazz e della rock fusion?
Sono attratto allo stesso modo da entrambe le situazioni poiché mi sono guadagnato da vivere grazie a entrambe, suonando soprattutto con onestà e responsabilità. Tu mi dai soldi veri, io ti do note vere, non so se mi spiego.

Il lato artistico e non venale, lo focalizzo in quei momenti dove mi si richiede di effettuare migliorie al brano in fase di registrazione. Fermo restando che la creazione artistica, qualora commissionata, debba essere remunerata. Per statistica ho sempre visto produttori e musicisti felici quando fuggo la banalità con i miei interventi. Realisticamente parlando, ho fatto felici alcuni straordinari musicisti come Massimo Nunzi, lo stesso Frankie Hi Nrg, Francesco Cerasi per la colonna sonora del Film Cosimo e Nicole e Valerio Calisse in decine di studio recording sessions.

Intervista a Pierpaolo Ferroni

Una domanda da batterista a batterista. Tra i tuoi crediti ci sono molti nomi di chitarristi: Fiorentino, Cerrone ma anche Paul Gilbert e Greg Howe. Un batterista si trova ad accompagnare sezioni lunghissime, infinite, di assolo di chitarra. Qual'è il segreto per non annoiare e non annoiarsi?
Ti rispondo con un link preso dal mio sito soundcloud: https://soundcloud.com/palipao/a-night-with-paul-gilbert.
Il link in questione è realtivo al mio concerto con Paul Gilbert, quello che ascolterete è esattamente quel che è accaduto con una sola prova il pomeriggio per tutto il concerto.(al basso Pierpaolo Ranieri).

In questa performance ho contrapposto due mie personalità coesistenti nella mia vita: razionalità e istinto. Quando Paul Gilbert mi ha chiamato in drum solo, mi sono passate davanti immagini, no numeri, no conteggi, soltanto immagini e colori provenienti dalle migliaia di chilometri fatti fino a prima di arrivare su quel palco ovvero 28 anni passati a suonare la batteria, a ritornare da solo in macchina dalle lunghe tournée ascoltando i miei beniamini, a visualizzare mentalmente gli stessi suonare e posso dirti che "nei miei film" Buddy Rich superava di gran lunga i video che si possono trovare in rete. Anche Buddy Rich era vicino a me durante il mio drum solo.

E' una questione di visualizzazione e focalizzazione, possiamo chiamarla concentrazione, ma non basta, l'imponderabile va portato dalla nostra parte. Soltanto quando Paul Gilbert ha cominciato il suo assolo, ho avuto l'immagine di Miles Davis in Call It Anything, ecco perché porto quel groove con una forcella dinamica lunghissima. Quel mio accompagnamento è ispirato adun'immagine a sua volta fucina della madre di tutte le improvvisazioni ovvero Bitches Brew.

Per anni ho contato l'impossibile al fine di essere consapevole in ogni momento di quel che stavo suonando o di quel che gli altri stessero suonando. Ho trascritto centinaia di parti di batteria tutte davvero molto elaborate (la maggior parte dal repertorio di Frank Zappa e Allan Holdsworth) e probabilmente ho impiegato molto più tempo di altri miei colleghi nella ricerca della mia felicità.

Per annoiarsi e annoiare il meno possibile, è necessaria la consapevolezza. Nonostante la grande consapevolezza capiterà prima o poi la serata "no", ma questo è nell'ordine del possibile e quindi sempre migliorabile. Voglio tendere a essere, piuttosto che pretendere di essere.
interviste pier paolo ferroni
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