di redazione [user #116] - pubblicato il 07 agosto 2014 ore 07:00
Era il 1973 quando vedeva la luce la serie Crystal Beat realizzata da Pearl. Ben 41 anni dopo l'azienda decide di riproporla ai propri estimatori mantenendo l'essenza e il suono "di un tempo", ma con tutti i vantaggi che le nuove tecnologie adottate sulle proprie batterie hanno portato.
Era il 1973 quando vedeva la luce la serie Crystal Beat realizzata da Pearl. Ben 41 anni dopo l'azienda decide di riproporla ai propri estimatori mantenendo l'essenza e il suono "di un tempo", ma con tutti i vantaggi che le nuove tecnologie adottate sulle proprie batterie hanno portato.
Aspetto decisamente vistoso, attacco potente e suono "grosso" così come ci si aspetta da una batteria di questo tipo. I fusti sono realizzati in acrilico (non laminati) e senza alcuna giuntura. In pratica vengono ricavati da un unico stampo. Il tutto a vantaggio della resistenza dello stesso e della risonanza più in generale. Lo spessore si attesta a 6 mm per i tom e il rullante e 7 mm per la cassa.
Il sistema di sospensione dei tom, è l'Opti-Mount che si assicura alle viti dei tiranti evitando così di forare ulteriormente i fusti. Inoltre, lasciando il fusto libero di vibrare, ne agevola il sustain. I cerchi sono a tripla flangia da 1,6 mm con finitura cromata.
Crystal Beat è disponibile in quattro configurazioni: CRB524P/C (con tom da 10"x7" e 12"x8", cassa da 22"x16" e floor tom da 16"x15"), CRB524FP/C (con tom da 12"x8", cassa da 22"x16" e floor tom da 14"x13" e 16"x15"), CRB525FP/C (con tom da 10"x7" e 12"x8", cassa da 22"x16" e floor tom da 14"x13" e 16"x15") e CRB503P/C (con tom da 12"x8", cassa da 20"x15" e floor tom da 14"x13").
Chi non fosse soddisfatto di nessuna delle quattro configurazioni, potrà attingere dal catalogo Pearl per creare il proprio setup ideale scegliendo tra differenti misure. Tre invece le finiture tra le quali scegliere: Ultra Clear (#730), Ruby Red (#731) e Tangerine Glass (#732).