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Racer Café: Intervista a Erik Tulissio
Racer Café: Intervista a Erik Tulissio
di [user #16140] - pubblicato il

Al Racer Café distribuiscono i... Dolcetti! Un progetto nato dall'estro musicale di due grandi nomi del chitarrismo italiano: Giacomo Castellano e Gianni Rojatti che hanno deciso di fondere in Racer Café il loro stile inconfondibile avvalendosi - inoltre - della collaborazione di Dado Neri al basso (con il quale Giacomo collabora dai tempi di Cutting Bridges) ed Erik Tulissio alla batteria (con il quale Gianni Rojatti collabora nella band dei Dolcetti). Proprio a Erik abbiamo rivolto qualche domanda per approfondire il suo contributo alla realizzazione del disco.
Al Racer Café distribuiscono i... Dolcetti! Un progetto nato dall'estro musicale di due grandi nomi del chitarrismo italiano: Giacomo Castellano e Gianni Rojatti che hanno deciso di fondere in Racer Café il loro stile inconfondibile avvalendosi - inoltre - della collaborazione di Dado Neri al basso (con il quale Giacomo collabora dai tempi di Cutting Bridges) ed Erik Tulissio alla batteria (con il quale Gianni Rojatti collabora nella band dei Dolcetti). Proprio a Erik abbiamo rivolto qualche domanda per approfondire il suo contributo alla realizzazione del disco.

Le batterie del disco sono state registrate a Cagliari, al RecordingStudio Cagliari Calcio Accademiafanny, con il fonico Enrico Sesselego, che - oltre a essere fonico residente nello studio - da tempo ormai segue i Dolcetti dal vivo assicurandosi che il loro sound venga proposto al pubblico esattamente come desiderato dal duo.

Per l'occasione Erik ha utilizzato una Tama Starclassic Maple con cassa da 22"x18", tom da 10"x8" e 12"x9", floor tom da 16"x14" e rullante della serie SLP, nello specifico il modello G-maple realizzato nelle misure di 13"x7". Una piccola curiosità, l'amore tra Erik e il G-maple, è nato durante la realizzazione di un test dello stesso.

Il compartimento piatti è affidato al marchio Zildjian e composto da uno hi-hat della serie A custom projection da 14", ride A custom da 20", crash A custom da 16" e 18" e splash A custom da 6" e 8".

Racer Café: Intervista a Erik Tulissio

Gabriele Bianco: Il progetto Racer Café è decisamente elaborato per quanto riguarda fusione di generi e contaminazioni. Tu sei praticamente il punto di unione tra lo stile di Giacomo e quello di Gianni. Ti sei trovato subito a tuo agio o hai dovuto adeguare il tuo playing in qualche modo?
Erik Tulissio:  La bellezza di Racer Café sta nel fatto che ognuno dei musicisti coinvolti ha potuto mantenere la propria personalità, e l'unione di questi quattro diversi caratteri musicali ha dato vita a qualcosa di magico e potentissimo. Di conseguenza ogni singola nota che ho suonato è al 100% espressivamente e dinamicamente tipica del mio playing.

GB: Quanta libertà hai avuto nella definizione delle tue parti di batteria?
ET:
Per quello che riguarda i brani scritti da Gianni, ho lavorato come sono abituato a lavorare per il materiale dei Dolcetti: man mano che lui registrava delle idee, io mi chiudevo in studio e cercavo di elaborare più soluzioni in modo da poterle poi scegliere insieme fino a essere entrambi soddisfatti.
Giacomo invece per i suoi brani mi ha fornito dei canovacci ritmici quasi definitivi, per cui ho riprodotto ciò che lui aveva composto inserendo dei chops miei personali e il mio feeling sui groove, discutendo insieme a lui i dettagli sulle intenzioni dei suonati e sulle dinamiche espressive.

Racer Café: Intervista a Erik Tulissio

GB: Solitamente utilizzi una Tama Silvestar, ma per la registrazione di questo disco, hai utilizzato una Starclassic Maple. A cosa è dovuta questa scelta?
ET:
La scelta della Starclassic Maple è dovuta a una precisa esigenza di suono in studio. La Silverstar è fatta in betulla quindi ha un suono molto definito e nervoso mentre per questo progetto avevo la necessità di un suono molto più caldo e colorato per avere un range di sfumature più ampio anche in fase di mix. Ecco che quindi l'acero della Starclassic avrebbe potuto soddisfare tutte le mie esigenze.

GB: Dovendo suonare dal vivo i brani di questo disco, torneresti sulla tua Silverstar o utilizzeresti la Starclassic Maple?
ET:
Dal vivo la Silverstar è uno strumento eccezionale perchè è sempre preciso, non fa i capricci in locali dove l'acustica non è delle migliori ed è molto leggera e comoda da trasportare in tour. Difficilmente me ne separerei...

GB: Per quanto riguarda la microfonazione dello strumento in studio, ti sei abbandonato completamente nelle sapienti mani di Enrico (Sesselego), o ti sei soffermato con lui per valutare come e cosa utilizzare sullo strumento?
ET:
Enrico è un fonico e un ragazzo incredibile. Ha una grande esperienza nel suo mestiere ed è una persona molto intelligente e intuitiva. Conosce il mio modo di suonare e il mio suono molto bene, è uno dei pochi fonici con cui ho lavorato che riesce sempre a mettermi a mio agio sia in studio che dal vivo. Quando lavoro con lui l'unico mio pensiero è quello di suonare al meglio delle mie possibilità. Al resto ci pensa lui...

Racer Café: Intervista a Erik Tulissio

GB: Tra tutti i brani registrati per il disco, qual'è - a tuo avviso - quello più impegnativo e perché?
ET:
Lavorare con musicisti così bravi ti impone di dare il massimo su tutti i brani, nessuno escluso! Tecnicamente ogni pezzo diventa una sfida e non si può mai dare nulla per scontato per cui non credo ci sia un brano in particolare che mi abbia impegnato più o meno degli altri.

GB: Una take per cogliere il sentimento e un'espressione lineare del momento o - eventualemte - più take per affinare qualche passaggio e avere un prodotto ben strutturato?
ET:
Registro sempre più take per ogni brano e in fase di editing scelgo in partenza la take che in generale respira meglio sul brano. Su quella poi magari vado a sostituire dei fill o dei frammenti che sono venuti più precisi o più potenti in altre take ma, di base, costruisco il brano sull'ossatura della take più ispirata.
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